“Si signore.”
“E' un po' come sentirsi morire. O sparire. Ecco: sparire. Sembra che gli occhi ti scivolino via dalla faccia, e le mani diventano come le mani di un altro, e allora tu pensi cosa mi sta succedendo? E intanto il cuore ti batte dentro da morire, non ti lascia in pace… e da tutte le parti è come se dei pezzi di te se ne andassero, non li senti più… insomma te ne stai per andare, e allora io mi dico devi pensare a qualche cosa, devi tenerti aggrappata a un pensiero, se riesco a farmi piccola in quel pensiero poi tutto passerà, bisogna solo resistere, ma il fatto è che… questo è davvero l'orrore… il fatto è che non ci sono più pensieri, da nessuna parte dentro di te, non c’è più un pensiero ma solo sensazioni, capite? Sensazioni… e quella più grande è una febbre infernale, è un tanfo insopportabile, un sapore di morte qui nella gola, una febbre, una morsa, un demonio che ti morde e ti fa a pezzi, una…”
“Scusate, signore.”
“Si, ci sono volte in cui è molto più… semplice, voglio dire, mi sento sparire, sì ma dolcemente, piano piano… è l’emozione, Padre Pluche dice che è l'emozione, dice che non ho nulla che mi difende dall'emozione e così è come se le cose entrassero direttamente nei miei occhi e nelle mie…”
“Nei miei occhi, si”.
“No, io non me lo ricordo. Io so che sto male, ma… Alle volte ci sono cose che non mi spaventano, voglio dire, non è sempre così, l’altra notte c’era un temporale terribile, lampi, vento… ma io ero tranquilla, davvero, non avevo né paura né niente… Poi però basta un colore, magari, o la forma di un oggetto, o… o la faccia di un uomo che passa, ecco, le facce… le facce possono essere tremende, non è vero? Ci sono delle facce ogni tanto così vere, a me sembra che mi saltino addosso, sono facce che urlano, capite cosa voglio dire? ti urlano addosso, è orribile, non c’è modo di difendersi, non c’è modo…”
- Alessandro Baricco, Oceano mare.
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