giovedì 15 settembre 2011

L'artista.


Il mio ventre.

La mia coscia.

Pennello affilato..troppo affilato.

Linee scomposte.

Colore vivido, lucente.

Arde come fuoco sulla mia pelle.

"Lasciami!" urlo forte..ma non mi senti. Continui a disegnare su di me, come se questo ti facesse sentir meglio.
Urlo di dolore..ma non ti scomponi.

L'artista resta lì..sordo alle mie urla. Si diletta a macchiarmi la pelle.

Taglio verticale! Taglio orizzontale! Taglio trasversale! Ancora! Ancora! Ancora!
Il suo viso è pieno di ardore.

Osserva compiaciuto l'opera finale.
Quel debole rivolo rosso, che scorre sul mio corpo ormai tremante, quasi lo ipnotizza.

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