martedì 9 dicembre 2014

Stralci.

Scheletro vuoto, saturo di nulla. I tuoi passi scandiscono le ore che ti separano dalla morte. Si trascinano su stralci di membra putride che tieni stretti a te come fonte di respiro vitale andato a puttane già da tempo.
Ti è impossibile redimere l'anima, ti ha abbandonato negli occhi ai quali hai promesso mentendo sfacciatamente.
Camminerai cercando invano di rubarne una, finché ciò che ti resta ti lascerà cadere nell'oblio. 

mercoledì 5 novembre 2014

Ossa.

Ti ho vista.. eri lì. Sei apparsa solo per qualche istante, mostrando la parte più interna di te.
Il tuo scheletro che affiora tra oscure nubi irridendo il mio spirito. Ti ho respirato a fondo prima di perderti in quell'infima oscurità.

Perché fuggi? Perché ti lasci sovrastare? Oh Luna, tu che nascondi la tua preziosità, vieni nuovamente alla luce e guidami verso il mio destino, giacché solo tu puoi farlo..

domenica 2 novembre 2014

#.

Fissava il vuoto. Immobile. Senza respirare. Non morta. 

Passavano i minuti ma nulla la spostava da quell'incombente silenzio. Non sentiva dolore, né tristezza.. Non sentiva nulla in quel bianco denso, forse troppo. Si ripeteva già da un po' lo stesso quesito: "perché? Perché non riesco a trovarne un senso?", ma nulla.. Non ne veniva a capo.
Poi a tratti arrivavano istanti di disprezzo. Disprezzo verso se stessa. Disprezzo verso un mondo muto alle sue richieste. Non lo meritava.. Sapeva di non meritare nulla di tutto quel casino, ma c'era dentro fino al collo e doveva accettarlo.. Sì. Ormai aveva imparato ad accettare tutto. 
Accende una sigaretta, provando ad aspirare l'essenza di quel mondo, pur sapendo che l'unica cosa che la tranquillizzava era veleno.

"Va bene. Ora basta." Era la solita vecchia cazzata detta pur di spezzare quello straziante silenzio.
Così, alzandosi, cammina verso la finestra. Chiude gli occhi e prende una boccata d'aria gelida, fingendo sollievo.

Ancora una volta aveva attraversato invano le rive di Caronte.

martedì 7 ottobre 2014

Gocce.

Scivola via come gocce di pioggia sul vetro della tua finestra, sui tuoi occhi. 
Senti la pelle pian piano gelarsi mescolandosi con la nuda trasparenza di quella lacrimosa lastra. Avvolto da un improvviso senso di smarrimento, ti volti cercando uno sguardo familiare che ti tenga legato a questo presente. Pieghi impercettibilmente le labbra in un timido sorriso lasciando trasparire per un istante la preziosità nascosta dentro te. 
Nutriti adesso dell'infinità di queste lacrime e assorbi la loro essenza. 
Che possa cullare i tuoi pensieri e la tua anima.

mercoledì 24 settembre 2014

L'unico.


Hai faticato tanto per ottenere il meglio. Notizia dell'ultima ora: ce l'hai fatta! Complimenti milady, adesso puoi godertelo. 
Un attimo però, ti consiglio di frenare l'entusiasmo. Ascoltami e ti dirò come stanno le cose. La tua tenacia ti ha permesso di raggiungere ciò che agli occhi della gente appare come eroica impresa. Quindi goditi pure i loro applausi, io non muoverò un dito. Ti guarderò con occhi velati di delusione perché hai scelto il meglio quando potevi avere l'Unico. 
Adesso quell'unicità resterà in fondo agli abissi della tua anima, aspettando invano di essere destata. 

giovedì 11 settembre 2014

Il lupo e l'agnello.

Al diavolo gli agnellini. Io sono un lupo e non per voi rinnego la mia natura. 
Perché quelle facce? Suvvia, non sono mica il Diavolo.. O forse sì. Dov'è quindi il vostro Dio? Vi ha forse abbandonati? 
Oh poveri agnellini.. Me ne sbatto delle vostre banali e ridicole credenze, io voglio carne. Voglio leccare l'essenza sulle vostre ossa, perché è cosa che sconoscete, non vi piace, vi disgusta. Poveri imbecilli alla ricerca dell'erba più verde.. Ma che ne volete sapere voi della passione e della celata meraviglia. 
Restate pure lì a guardarvi ciecamente negli occhi fino ad esalare l'ultimo patetico respiro che vi divide dalla morte. Ed io? Io vi osserverò famelica e morirò mille volte consapevole di aver vissuto il brivido di mille vite. 

lunedì 8 settembre 2014

Cristalli nelle tenebre.


Avanzava silenziosa tra le querce inseguendo una flebile sensazione, spinta dalla disperata voglia di comprendere la sua vera natura. Sapeva di non appartenere a quel mondo.. Lo aveva sempre saputo e adesso voleva scoprirlo anche a costo della vita. 

Ad ogni plenilunio sentiva il sangue pulsare follemente nelle vene facendole venir meno il respiro.. Era come svenire. Raramente questo senso di abbandono sensoriale lasciava spazio all'egoismo, al puro narcisismo. La sua anima mutava, fluiva incessantemente in un oceano di sensazioni.. Diveniva indistruttibile. 
Così, una notte, un antico canto la destò bruscamente dal sonno. Sembrava un lamento, un ululato.. Un richiamo. 
Uscì a piedi nudi. Improvvisamente non le importava più nulla, sentiva solo quella cantilena interiore che le mostrava la via. 
La seguì. 

Cobalto. Vedeva soltanto degli spiragli di luce diafana oscurata a tratti da fitte querce.. Cristalli di neve nelle tenebre. 
Non sapeva dove si trovasse né il perché.. Non sapeva niente. 
"Ecco.. Ci siamo.", suggerì quel richiamo. Oltrepassò l'ultima radice e fu invasa dall'irreale iridescenza lunare. 
Sentì il sangue raggelare nelle vene e fu in quell'istante che lo vide.. Un lupo. 
La fissava, l'attendeva.. La bramava ardentemente. 
L'aveva a sé richiamata con fervore e adesso ottenuta.
Capì così che la sua natura sarebbe stata presto svelata. 
Lo sapeva.

giovedì 31 luglio 2014

Shadow.


Vorrei tanto tingere la pagina d'inchiostro fluente, ma la mano non smette di tremare. Incapace di pronunciare ciò che l'udito non vuol sentire. 
È forse tempo di lasciar incompiuta l'opera tessuta nella mia mente e voltare questa fottuta pagina con la stessa leggerezza con cui il vento adesso mi accarezza i capelli. 
Una lacrima, una sola, mi è concessa in questo caso, ma il caos che stringe in una morsa asfissiante il mio cranio non mi permette nemmeno di capire quando sia opportuno lasciarla andare. La paura sarebbe sentirla scivolare lungo la crepa che hai lasciato sulla mia pelle, quasi fosse l'ombra di un solco sul mio corpo. 

martedì 15 luglio 2014

Seta.

Lo sussurro nella mia mente.. 
Mi ipnotizza quella dolce minaccia che è il tuo corpo nudo davanti ai miei occhi. Lo esibisci con inusuale naturalezza, un violento schiaffo di vento all'anima. 
Vedo le tue labbra incresparsi in un impercettibile sorriso in contrasto col tuo sguardo. Ti muovi con lentezza lasciandomi assaporare ogni tuo gesto. 
Ti allontani da me facendo scivolare un velo di seta sulle tue gambe scoprendo il tuo prezioso segreto. 
Sento il respiro bloccarsi e il torace tremare con celato imbarazzo lasciando libero sfogo ad inconsci pensieri mentre godi dell'effetto della tua bellezza. 

"Sorridimi ancora così.. prima di uccidermi."

domenica 15 giugno 2014

Colibrì.

Lì.. Lo vedo danzare posandosi su petali colorati con spropositata leggiadria.
Fluttuante colibrì, tu che ferisci con la tua elegante e repentina bellezza.
Narcisista, ti lasci ammirare mentre giochi con ombre e raggi di luce.
Illusionista alato, lasci credere staticità, ma il prezzo da pagare è alto.

Che meraviglioso paradosso.. L’immobilità di settanta battiti d’ali al secondo. 

sabato 7 giugno 2014

Inchiostro.

Sono la stilla d'inchiostro nero cobalto di un calamaio spezzato dall'ira della tua insicurezza. Scivolo via seguendo la danza delle tue dita, che mi strangolano spasmodicamente. Bruci e sono costretta a tener stretti i denti, attendendo con ansia la mia sentenza. 
Mi logoro nell'animo provando a tingere la neve, ma ciò che vedo è solo un angosciante bianco con pochi e rari soffi di tempera. 
Sento di avere la consistenza di un impercettibile granello di sabbia. 

"E quel rivolo purpureo?"
"Le cicatrici della tua anima."

mercoledì 21 maggio 2014

#.


Scende la notte con ali di fumo 
chiudendo gli occhi di chi non sfugge al tormento. 
Parla il suo silenzio 
nei sogni di chi dorme 
e culla le anime sveglie con canti 
intonati tra le nere fronde.

lunedì 5 maggio 2014

Strangolamento.


Sputare verità, sentenze come saliva sull'asfalto da labbra amare intrise di acido, che endovena corrode gli organi fino a privarli di ogni consistenza, di ogni fottuta loro essenza. 

Mani fremono di rabbia incontenibile e sfregano convulsamente in preda alla voglia di strangolare la tua amata strafottenza. 

Esprimi il veleno che hai in gola e lietami con i tuoi bla bla bla che tartassano i miei timpani con egregie cazzate su come vedi il mondo. 

mercoledì 23 aprile 2014

Via.

Mi sento spinta via come se ti dessi fastidio. Uno di quei pesi morti che vuoi scollarti di dosso con una buona dose di ipocrisia. 
Mi dicono di star calma ma ottengo solo rancore e lacrime da aggiungere nei miei stanchi occhi. Cerco di farmi forza, di allontanare pensieri nocivi e invece mi contorco, mi dimeno e piango nell'angolo di un letto troppo grande per me. Piango per paura di farmi del male, perché so benissimo quanto sia labile quel fottuto confine tra dolore e follia. 
Ed è in momenti come questo che mi rendo conto che in realtà non esiste nulla.. 
Vorrei i sussurri di una ninna nanna che mi allontani da tutto questo, perché mi sento impazzire.. 
Mi sento morire dentro.

martedì 15 aprile 2014

Viscere.

Lento.. Lo è eccessivamente. 
Monotono nella mia mente come un pendolo che oscilla impotente di cessare la sua tediosa sorte. 
I tuoi piedi ormai stanchi di calpestare le stesse strade da un'intera vita e le tue dita arrese ad accarezzare le medesime corde di una chitarra che ha esalato l'ultimo respiro.. Ma non sarà il tuo. 
Labbra che implorano di sfiorare una pelle diversa, ma sanno che non lo farai seppur continuino a sperare.
Le tue membra, tradite dall'andamento del tuo corpo, si contorcono in un impossibile groviglio di ossessioni.. Ma non riesci a dirlo. Le tue corde vocali sono in preda ad una paralisi ipnagogica. 
Sai che non puoi sfuggirle ancora per molto o esse ti corroderanno lentamente le viscere.

mercoledì 9 aprile 2014

Incanto.

Chiudi gli occhi e immagina..
Immagina un mare e la flebile brezza che lo accarezza..
Immagina un deserto e la fragilità di ogni granello di sabbia..
Immagina un pianoforte che intona un canto ai confini del mondo..
Immagina un bacio e le mie labbra che sfiorano le tue in modo quasi impercettibile..
Immagina..
Immagina che tutto ciò esista davvero e non sia solo uno spettro di un qualcosa di irraggiungibile..
Chiudi gli occhi e sogna luoghi d'incanto, ove io possa cullarti e spogliarti da ogni tuo incubo..

È tempo di aprirli, mia piccola creatura, senza timore alcuno..
La mano tesa verso te è la mia.

Die.

Morire.
Morire dentro te risucchiati da un'onda senza ritorno. 
Un vuoto. 
Il mio.
Afferra la mia mano e guidami attraverso i labirinti delle tue stanche membra. 
C'è troppo buio qui dentro, ma continuo a vedere oltre.. Oltre le ossa.. Oltre ciò che le riveste e le abbandona nude.. Oltre i tuoi occhi.
Non muovere le labbra, non rovinare quel loquace silenzio.. Non muoverti.
Lascia che la tua anima sussurri note di un pianoforte su cui io possa comporre passi giungendo al tuo oblio. 

mercoledì 12 marzo 2014

.


È forse sbagliato tener così tanto ad una persona?
Sento la necessità di prendermene cura come fosse un cucciolo. Il mio. 
Ma la sensazione che resta è solo la convinzione di commettere perennemente un grosso errore. 
Ogni minimo cambiamento mi turba, poichè si tratta sempre di pura supposizione. 
Niente certezze, solo domande rimaste aperte.

Io? Non son altro che una ragazza che non riesce ad affermarsi, ad esprimere le sue angosce, i suoi desideri. Non riesco mai a dirti ciò che provo davvero, soprattutto in determinate e rare circostanze. Tutto ruota vorticosamente intorno a me, ad una velocità impossibile da osservare.

Non posso fermarmi. 
Non ho il tempo per pensare, perchè un attimo dopo, tu non ci sei più. 
Sparisci. 
Sei la cosa più effimera che io abbia mai conosciuto.. Lo sei spaventosamente. 
Ed è proprio la paura di perderti che mi terrorizza. 
Non riesco più ad immaginare una notte senza il tuo respiro.

domenica 2 marzo 2014

Ululato.


# Ululato.

Occhi di ghiaccio, 
persi nelle profondità di quella radura 
squarciata da effimeri raggi di un sole ormai stanco. 

Nelle tenebre avanza una luce diafana 
e il cuore le si stringe nella morsa di quel lupo 
con le iridi di fuoco, 
che aspetta la sua amara metà. 

Un richiamo echeggia nella sua mente, 
quasi fosse un'antica filastrocca dell'anima. 
Un passo.. 
Poi un altro.. 
Un ultimo per trovarsi nell'esatto centro del cerchio lunare. 
Chiude gli occhi e abbandonandosi a quel canto
fa scivolare la punta del piede sul fogliame.
Una danza. 

La danza del destino.
Il lupo che fissava la luna è sparito. 
Il lupo che fissava la luna è lei adesso.
Pupille ardenti, perverse fiamme squarciano
l'iride di ghiaccio.  

Lunghi capelli purpurei 
macchiano di sangue la pelle bianca 
in modo spasmodico, 
senza scampo. 

È una sfida alla luna.. Al vento e alle sue foglie. 
Sublimazione lasciva
che l'annebbia
strozzandole 
il respiro. 

.

Un urlo. 
Un ululato.
Cade al suolo esanime 
stringendo tra le mani 
l'ultimo raggio lunare, 
l'ultimo sospiro. 

Il lupo è lì. 
Adagiato al suo fianco. 
Riesce a sentirne l'ormai impercettibile 
respiro caldo sulla sua pelle. 

Gli occhi. 
Doloranti. 
Aprendoli trattiene il respiro per ciò che scorge.
Lo sguardo di quel lupo è diverso. 
Il fuoco non gli appartiene più. 

L'iride sinistra si è tinta di ghiaccio. 
La luna ha spento quelle fiamme, 
donando alle due creature 
uno sguardo riflesso. 

Le loro anime sono adesso intrecciate 
da un folle destino.
Danzeranno insieme nella notte, 
schiavi dell'eternità della luna. 

giovedì 27 febbraio 2014

Granelli.

Pensiamo di vivere inesorabilmente ogni granello di sabbia che resta della nostra vita, 
come fosse unico e non parte insignificante in un deserto. 
L'illusione rende schiavi di una realtà inesistente, piena di frenetica ricerca di un qualcosa per cui complimentarsi o compiacersi. Ma con chi? Siamo solo sabbia, spazzata via dalla flebile scia di un vento come se nulla fosse, come se non avessimo peso alcuno. 
Spostarsi da una duna ad un'altra o magari crearne una nuova per poi volare via abbandonandola incompiuta, solo perché non si riesce a star fermi. 
Molti desiderano che il tempo si fermi, ma non riuscirebbero a godersi neanche quei fottuti attimi regalati, sprecandoli a pensare di averli meritati per buona condotta. Si cerca sempre un perché. 
"Panta rei", disse il caro Eraclito, ma non si riesce proprio a lasciar fluire il corso degli eventi, 
se pur inspiegabili ai nostri occhi. 
Siamo condannati ad una vita compromessa dalla nostra stessa limitata mentalità, 
che ci rende malati terminali. 

giovedì 20 febbraio 2014

Urlo dissonante.

"Rivoli infuocati scorrono su terre vellutate 
tingendole di un colore innaturale."


L'irruenza dell'Artista. 
Note di un distorto violino che spezzano un piano,
lo penetrano macchiandolo di un rosso, 
che ipnotico scorre nelle viscere della sua malinconica anima.

lunedì 10 febbraio 2014

Conati.

Voglio vomitare. 
Vomitarti addosso tutta la merda che ho dentro e ferirti fino ad ucciderti l'anima. 
Il tuo atteggiamento, le tue patetiche parole e il tono con cui le sputi in faccia, senza tener conto della mia volontà, mi lega ad un delirio senza uscita. 
Devo seviziare la mia mente pur di non reagire come vorrei.. Per mantenere quel fottutissimo tono pacato che non mi appartiene. 
Ma perchè continuare questa messa in scena? Per ingraziarmi il tuo affetto? Per resistere ancora qualche anno aspettando quel fottuto instante in cui smetterò di respirare veleno? 
Dannazione, no!

martedì 4 febbraio 2014

Fame.

Si parla sempre di cosa abbiamo bisogno, di quel qualcosa che in un certo senso debba cosa? Completarmi? Ma al diavolo il bisogno. Io non cerco nulla del genere, so cosa voglio e non è certo una banale necessità. Voglio saziare la mia bramosia, la mia fame di passione.
Sei tu. Ma cosa cazzo mi nega di sfamarmi? La circostanza. Ok, sarà pure il mondo a girare male, ma non tollero l'idea di gestire la mia mente in funzione di esso. È anormale, dicono.. Cosa non lo è allora? Ditemelo. 
So che arriverà l'attimo in cui il mio cervello avrà i conati per l'intolleranza raggiunta e sarò allora costretta a farlo. 
Ti sputerò in faccia gli schizzi che non ho mai più completato lasciando incompiuta l'opera della mia vita. 
Non posso lasciar andare quegli attimi di meraviglia solo perché fugaci. L'inganno sta proprio lì. Maledizione, ma davvero siamo così ciechi e dediti a costruire una vita non nostra? No, non mi va. Lascio le redini all'egoismo, soddisfacendo la mia anima.

giovedì 2 gennaio 2014

Follia.

Cosa cazzo mi succede..?
Ti guardo e mi tormento dentro. Non so se dire qualcosa o restare ad osservarti mentre cambi espressione.. Mi sento smarrita e non so se devo spaventarmi o è solo la mia mente che gioca brutti scherzi. Il mio corpo freme se solo provo a pensare al tuo. Ed è una febbre continua.. Tu lo sei. 
Mi sfiori e mi sfidi con prepotenza innescando sensazioni e reazioni contrastanti. 
Ma poi quell'attimo.. Quell'attimo in cui le tue labbra si sono posate sulle mie prendendo fuoco e facendomi perdere il controllo. È stato quasi impossibile spegnerlo.
Mi attrai.. Mi attrai in maniera perversa, fuori luogo, maniacale.