giovedì 27 febbraio 2014

Granelli.

Pensiamo di vivere inesorabilmente ogni granello di sabbia che resta della nostra vita, 
come fosse unico e non parte insignificante in un deserto. 
L'illusione rende schiavi di una realtà inesistente, piena di frenetica ricerca di un qualcosa per cui complimentarsi o compiacersi. Ma con chi? Siamo solo sabbia, spazzata via dalla flebile scia di un vento come se nulla fosse, come se non avessimo peso alcuno. 
Spostarsi da una duna ad un'altra o magari crearne una nuova per poi volare via abbandonandola incompiuta, solo perché non si riesce a star fermi. 
Molti desiderano che il tempo si fermi, ma non riuscirebbero a godersi neanche quei fottuti attimi regalati, sprecandoli a pensare di averli meritati per buona condotta. Si cerca sempre un perché. 
"Panta rei", disse il caro Eraclito, ma non si riesce proprio a lasciar fluire il corso degli eventi, 
se pur inspiegabili ai nostri occhi. 
Siamo condannati ad una vita compromessa dalla nostra stessa limitata mentalità, 
che ci rende malati terminali. 

giovedì 20 febbraio 2014

Urlo dissonante.

"Rivoli infuocati scorrono su terre vellutate 
tingendole di un colore innaturale."


L'irruenza dell'Artista. 
Note di un distorto violino che spezzano un piano,
lo penetrano macchiandolo di un rosso, 
che ipnotico scorre nelle viscere della sua malinconica anima.

lunedì 10 febbraio 2014

Conati.

Voglio vomitare. 
Vomitarti addosso tutta la merda che ho dentro e ferirti fino ad ucciderti l'anima. 
Il tuo atteggiamento, le tue patetiche parole e il tono con cui le sputi in faccia, senza tener conto della mia volontà, mi lega ad un delirio senza uscita. 
Devo seviziare la mia mente pur di non reagire come vorrei.. Per mantenere quel fottutissimo tono pacato che non mi appartiene. 
Ma perchè continuare questa messa in scena? Per ingraziarmi il tuo affetto? Per resistere ancora qualche anno aspettando quel fottuto instante in cui smetterò di respirare veleno? 
Dannazione, no!

martedì 4 febbraio 2014

Fame.

Si parla sempre di cosa abbiamo bisogno, di quel qualcosa che in un certo senso debba cosa? Completarmi? Ma al diavolo il bisogno. Io non cerco nulla del genere, so cosa voglio e non è certo una banale necessità. Voglio saziare la mia bramosia, la mia fame di passione.
Sei tu. Ma cosa cazzo mi nega di sfamarmi? La circostanza. Ok, sarà pure il mondo a girare male, ma non tollero l'idea di gestire la mia mente in funzione di esso. È anormale, dicono.. Cosa non lo è allora? Ditemelo. 
So che arriverà l'attimo in cui il mio cervello avrà i conati per l'intolleranza raggiunta e sarò allora costretta a farlo. 
Ti sputerò in faccia gli schizzi che non ho mai più completato lasciando incompiuta l'opera della mia vita. 
Non posso lasciar andare quegli attimi di meraviglia solo perché fugaci. L'inganno sta proprio lì. Maledizione, ma davvero siamo così ciechi e dediti a costruire una vita non nostra? No, non mi va. Lascio le redini all'egoismo, soddisfacendo la mia anima.